MA CHE LIBERALIZZAZIONE!
LA ROVINA DI MOLTI FIGLI È PARTITA DALLO SPINELLO

12/07/2016

Non ho capito bene quali saranno i contenuti, i motivi, i limiti, i vantaggi, le norme e le novità strabilianti contenute nella proposta di legalizzazione della cannabis. Pare che almeno due siano i vantaggi indiscussi. Il primo: perché la cannabis è terapeutica. Dopo l’invenzione dell’aspirina, dell’olio di ricino, del caffè e dell’elettrocardiogramma, abbiamo scoperto, a seguito di elaboratissimi studi e ricerche, che la cannabis, come medicina è miracolosa onnisanatoria.
Mentre succede l’iradiddio in Europa a causa del distacco del Regno Unito, e mentre l’ISIS riesce a spaventare mezzomondo e ad uccidere una decina di onestissimi e laboriosissimi industriali nostri connazionali, noi ci diamo da fare, con raro impegno e con un’insolita partecipazione tra i seggi della camera (troppo spesso penosamente vuota o indegnamente “baruffevole”) a votare in tempi extraveloci una legge “salvavita”.
Il secondo vantaggio, anche questo importante e qualificato, deriverebbe dal gettito fiscale consistente. Più di così, cosa si può desiderare! La nostra italietta, a corto di risorse del sottosuolo, si troverebbe tra le mani una risorsa straordinaria, che messa insieme alle due o tre risorse altrettanto qualificanti e straordinarie, farebbe, tacere una volta tanto, la Merkel e amici, sempre con le orecchie tese e le lingue lunghe, quando trattasi di debiti pubblici e di poca preveggenza economica.
Gli italiani con le scommesse, l’azzardo, le slot machines, i gratta e vinci, gli autovelox, e la cannabis in qualche decina di anni potrebbero correre alla pari dei grandi della Terra. Mi permetto di buttare la notizia sul comico. Noi che stiamo da sempre impegnandoci in questi campi, non sentendoci legati a nessun partito e dovendo aiutare i figli di molti tra quelli che in questi giorni stanno alimentando la campagna pro cannabis, ribadiamo ancora una volta, pur sapendo di non essere capiti, nemmeno da certi nostri colleghi, che la rovina dei nostri figli e di molte famiglie, è partita dallo spinello, dalla cannabis, e ultimamente dall’alcool, tracannato allegramente già dalle ragazze delle scuole medie inferiori.
Convinti che questa legge banale e ignorante, passerà proprio perché banale e ignorante, ridendo un po’ per rabbia e un po’ per intelligenza (scusate ma la citazione ci sta!) e coscienza, continuiamo il nostro mestiere tra difficoltà economiche sempre più pesanti e tra incomprensioni politiche, così retrograde, da esaurire ancora dentro il tema sanitario un fenomeno passato ben oltre. Noi lo chiamiamo disagio e insistiamo nell’esigere attenzione non solo terapeutica ma anche in ben altri campi come l’educativo, il sociale, lo sportivo.

Don Antonio Mazzi