NON POSSIAMO ESSERE INDIFFERENTI ALLE BRAVATE VIOLENTE DEI MASCALZONI

26/07/2016

Secondo un proverbio, l’uomo è l’unico animale che può diventare bestia. E in questa storia mi pare che il proverbio, purtroppo, sia particolarmente calzante. Non solo perché un uomo di 27 anni, con bravate pericolose già segnalate sulla fedina penale e con un braccio fasciato, per fare una esibizione pubblica e immediatamente diffonderla su Facebook, ha massacrato a Olbia un disabile di 36 anni. è calzante perché poco dopo si è giustificato, sempre via Facebook, sottolineando ancora di più il fatto.
Non credo assolutamente alla falsa confessione e me ne guarderei bene, se facessi parte delle forze dell’ordine, nel prenderne atto. I deboli non possono perdere sempre due volte. Conosco troppo bene questi giochetti e, purtroppo, succede spesso che vengano presi in considerazione, soprattutto dagli avvocati.
La voglia infame di protagonismo e le decine di episodi che ogni settimana leggiamo sui giornali generano, in caratteri deboli psicologicamente, una certa voglia di imitare, magari in peggio.
Qui il mascalzone ha detto più volte che con una sola mano, diversamente da altri, avrebbe ammazzato il disabile. Peccato che, ancora una volta, i presenti si siano fermati a gridare e non abbiano avuto il coraggio di fermare il bestione.
La scena poi della ginocchiata e la frase ripetuta, “Ti ammazzo di botte” detta senza il minimo motivo, brutalizza ulteriormente la vicenda (ripresa puntualmente dagli amici, capaci di riprenderlo ma incapaci di fermarlo).
Mentre accadeva questo ad Olbia, al Lido di Camaiore un senzatetto è stato costretto a salire su un pattino e spinto poi al largo. Era buio e il poveretto è rimasto ore in acqua. Autori due giovani, appena usciti dalla discoteca.
Questa seconda notizia, rispetto alla prima, è solo una bravata vergognosa. Ma era nella stessa pagina dello stesso giornale. E l’ho citata per farci capire che gli episodi di simile cattiveria si moltiplicano a dismisura e manifestano malesseri e disagi ormai estesi non solo tra persone con qualche problema ma anche tra normalissimi cittadini.
Non credo che, in una nazione civile come l’Italia i divertimenti debbano degenerare in questo modo. Non credo che debbano essere sempre le forze dell’ordine a intervenire. Di senso civico, quando vogliamo, noi italiani ne abbiamo tanto. E allora, perché non usarlo anche in questi casi così odiosi?

Don Antonio Mazzi