CRISTINA IN AULA MAGNA PER SUO FIGLIO LUCA

04/08/2017

È straordinariamente commovente vedere l’alloro per la laurea triennale in biologia sulla testa della madre di Luca, scomparso a 22 anni, l’8 luglio u.s. dopo una gara di corsa in montagna, la “Cervino Vertical”.
Luca aveva depositato la tesi il 3 luglio, cinque giorni prima della sua tragica scomparsa, a dieci minuti dalla scadenza dei termini. A Torino, nell’aula magna dell’Università, al posto di Luca, è comparsa la mamma Cristina.
E la presidente della commissione Daniela Fassani, credo pure lei meravigliata, ha messo tra le mani tremanti della mamma la pergamena. In questo caso non si tratta certamente di valore legale ma di valore reale!
Nonostante in Italia nulla possa accadere di serio senza i “settanta volte sette, i timbri, questa volta, proprio i timbri sono diventati piccoli e banali perchè l’amore li ha sconfitti. Dentro a questi momenti di sconvolgente umanità, e di vera poesia, c’era l’interessante ricerca di Luca, scalatore “nato” che qualche giorno dopo avrebbe voluto scalare in Nepal il Dhaulagiri, la settima montagna più alta del mondo (8.167 metri).
La tesi verteva sugli effetti del succo di barbabietola nelle prestazioni sportive ad alta quota. Lo ha spiegato la mamma nella sala strapiena di compagni di studio, di amici, di parenti e di professori.
Mentre ricordava il figlio e le tante ore dedicate allo studio e l’impegno puntiglioso per concludere nel migliore dei modi il lavoro, sul grande schermo comparivano le foto, scattate da lei, nel momento esatto della scalata solitaria e della caduta mortale, avvenuta dopo la gara.
Vorrei ricordare a tutti, soprattutto a me, che ci sono ragazzi che sanno vivere 22 anni meravigliosi tra le nuvole del cielo e le scarpe chiodate. Vorrei inoltre abbracciare una madre che, qualche giorno prima, aveva con Luca dormito in un bivacco in Valvaraita sotto quattro coperte! E, per finirla bene, vorrei che la pergamena fosse riconosciuto, anche legalmente!

Don Antonio Mazzi