IL MALE SI PUÒ SCONFIGGERE

22/05/2017

Con gli esorcisti ho sempre avuto una faticosa antipatia. Nelle nostre comunità ci sono ragazzi e adulti che ammazzano, spacciano quintali di “roba”, violentano e ne combinano di ogni, ma nessuno di noi ha mai parlato di diavolo o si è dichiarato esorcista.
Di “demonìa” nella nostra società ce n’è tanta e ci sono questi santoni, con file davanti alla loro porta, impegnatissimi a liberare i loro pazienti da “possessioni” diverse e, secondo me, molto meno pericolose delle “nostre”.
Forse ci sono due tipi di diavoli: il diavolo ecclesiastico che invade gli animi cattolici, e il diavolo laico che noi chiamiamo: pedofilia, spaccio, bullismo, suicidio, ben più “spaventoso e criminale” dell’altro.
La nostra fatica, purtroppo, non è quella dell’esorcista ma quella della pazienza infinita, del rischio quotidiano, della sconfitta sempre più pesante e, per dircela fino in fondo, sempre meno compresa anche dagli uomini di chiesa.
Siamo rimasti quattro preti, fuori di testa e spesso considerati quasi eretici come me, che vedono attorno moltiplicarsi il fenomeno del disagio giovanile, senza che vi siano segni di presa di coscienza, vuoi dalla politica e vuoi dalla chiesa.
Sono belle le prediche ma gli oratori sono quasi scomparsi e gli enti locali trovano sempre quattro soldi per fare “le ronde”, ma quasi mai per aiutare le famiglie a capire quello che sta succedendo ai loro figli.
Con questo non voglio dire che non esista anche il fenomeno degli “indemoniati” ma che dobbiamo cercare di leggerlo sempre più da cristiani veri.

Don Antonio Mazzi