IL MIO SEGRETO DELLA LONGEVITÀ

13/01/2017

Non so se partire da Gesù Bambino, dai Re Magi o dal somaro del presepio.
Comunque, volendo fare quattro chiacchiere serene in occasione delle feste e del nuovo anno, parto dalla notizia, riportata dal Corriere della Sera e quindi vera e credibile (nonostante i brutti pensieri e le peggiori definizioni di un certo Grillo riguardante i giornalisti) che l’Italia non solo invecchia, ma sarebbe addirittura la prima nazione per longevità. In poche parole: noi italiani saremmo gli ultimi a fare i figli e i primi a non morire mai.
E, dal rapporto di Eurostat, ci sarebbe anche la ricetta per non morire mai: rimanere sempre attivi, laboriosi, con interessi che diano voglia di vivere, di alzarsi al mattino già con nella testa una giornata vivace.
E per continuare, tra l’allegro e il festoso, potrei aggiungere un suggerimento educativo, interessante e interessato.
Io, don Antonio Mazzi, anni 87, lavoro (qualche volta prego, spesso mi arrabbio) dalle 6 del mattino fino a notte fonda. Ho aperto una quarantina di strutture in Italia e all’estero. Aiuto centinaia di giovani. Sono fortunato perché gli educatori che sono con me, sono bravi tutti (siamo a Natale!).
Arrivo al suggerimento. Tra i volontari (perché ci sono tra noi anche volontari) alcuni viaggiano sulla ottantina. Sono pochi. Se qualcuno che mi sta leggendo volesse assicurarsi la longevità di cui parla il rapporto Eurostat, venga presto da noi qui ad Exodus.  C’è posto, le attività non mancano, sia in Italia che all’estero (per estero intendo Madagascar, Honduras, Etiopia, Angola, Brasile, Bolivia, ecc….).
Vi garantisco che oltre la longevità potrei allungare, sottomano, qualche raccomandazione per un posticino in Paradiso, magari tardi.
Sono contento dell’occasione che mi è stata offerta da questa ricerca. Aggiungerei, però, un’altra cosetta che mi starebbe a cuore e che credo rientri nella gioia di questi giorni.
Se oltre, noi italiani essere longevi (gli ultraottantenni sono 3,9 milioni) diventassimo anche nonni?
Non voglio spingere troppo; ma Natale e longevità (non mi sono informato sull’età dei Re Magi) farebbero un bel duetto. Per economia, poi, invece di scomodare gli angeli ad ogni nascita di nipote, ci potremo accontentare delle zampogne e della banda del paese. Il quadro così si completerebbe decentemente.
Per non buttar via tempo e gioia, come conclusione mi aspetterei nel 2017: più nipotini, più volontari, meno angeli e più zampogne.

Don Antonio Mazzi