SCUOLA, DOCENTI E FAMIGLIE

12/12/2017

Sono stato in questi giorni a parlare ai docenti di un plesso scolastico nel milanese. Erano più di una sessantina. Sono state due ore molto sincere e serene. Tante volte ho parlato e ho litigato con la scuola, soprattutto ho litigato per la mancanza di interesse da pare del Governo per l'unica vera speranza nostra; l'educazione e l'istruzione dei nostri figli.
Nelle classifiche europee siamo sempre nel "banco degli asini". Debbo, però, dirvi che per due ore ho visto uno straordinario interesse dei docenti e ho finito l'incontro con una tremenda nostalgia per non poter stare altre volte a parlare con loro, perché c'è una gran voglia di cambiare pagina.
Abbiamo messo sulle spalle di questi insegnanti un peso enorme, senza dar loro quel minimo di ascolto e quel tanto di entusiasmo che "questo mestiere" esige. Se vogliamo una società diversa dobbiamo ripartire da lì, perché, purtroppo, anche la famiglia, dai segnali che ho io, non è più l'istituzione forte, energica, positiva e capace di "formare" le creature dai primi anni, in modo che, all'arrivo sui banchi della scuola, i ragazzi abbiano quel bagaglio minimo che permetta loro e ai docenti un percorso scolastico dignitoso e in grado di affrontare una società sempre più balorda e senza guide autorevoli.
Con questo non voglio declassare la famiglia. Nei prossimi incontri, se verranno, vedrò anche le famiglie, ma la fragilità e il disorientamento delle nostre famiglie esige una presa in carico con più convinzione, da parte della scuola, evitando polemiche perditempo. Dobbiamo accettare e leggere le situazioni "dal vero" e tirare diritto, la scuola non deve solo istruire ma fare una fatica in più, anche se politicamente scorretto.

Don Antonio Mazzi