UN BIMBO DI SEI ANNI CONTESO DEVE DECIDERE CON CHI VIVERE. È GIUSTO?

07/02/2017

Poiché una soluzione vera e indovinata in questi casi non c’è e chi crede di averla è un emerito ignorante; poiché questa piccola creatura, comunque resterà creatura portatrice, speriamo di mali minori, vanno sempre cercate (secondo me) le vie più semplici, non risolutive ma orientative, con delle modalità quasi giocose.
Credo che tutti siano convinti che a sei anni non è giusto essere sballottati, divenire oggetto di meccanismi logorroici e frutto di prassi costruite su misure standard oppure su proposte assurde come quella inventata dal Tribunale dei Minori affidando a lui, anni sei, la soluzione.
Perché non lasciarlo a Trieste con il papà, in una città bella, ricca di iniziative pedagogiche, e finendola una buona volta con la fissazione che i bambini piccoli vadano affidati alle mamme? Ho seguito un amico, che ho pure sposato con una donna tedesca benestante, rimasto con due gemelle dopo pochissimo tempo, avendo la signora preferito tornarsene a casa sua.
Il Tribunale ha affidato le gemelle, ora quasi adolescenti, al papà. Papà Gigi si è fatto aiutare, ha avuto vicino amici e anche me. Senza scomodare l’olimpo della psicologia e sballottando il meno possibile le ragazze su e giù per l’Europa, ora si gode il rischio, la pazienza, la serenità delle figlie e la paternità intera. Vorrei sottolineare che trattasi di padre di due gemelle.

Don Antonio Mazzi