IMPARARE A VIVERE LAVORANDO

13/06/2018

Exodus da sempre considera il lavoro importante strumento educativo oltre che occasione di verifica del percorso fatto e degli obiettivi stabiliti al fine di raggiungere l'autonomia individuale.
Il lavoro ha anche una importante dimensione economica perché permette l'auto-mantenimento delle singole sedi. In quest'ottica, in seno a Exodus, sono nate diverse cooperative sociali, strettamente collegate alle 'case' e alla zona in cui si trovano.
La Cooperativa Sociale Inexodus, che opera nella media-alta Valle Camonica, è una realtà stabile, attiva e integrata in un territorio caratterizzato sia dall'aspetto montano che industriale. Ha come principale obiettivo quello di dare uno sbocco occupazionale ai ragazzi della Casa di Enzino di Sonico (BS) e, in questo 2018, si è aggiudicata due importanti appalti con Enel e Anas che permetteranno l'inserimento, nel mondo del lavoro, di alcuni ragazzi ospiti.
L'orgoglio più grande non è tanto per l'appalto in se stesso, anche se molto interessante sia a livello economico che di visibilità sul territorio, ma soprattutto per la grande opportunità offerta ai ragazzi di risollevarsi da una situazione difficile segnata da mancanza di fiducia e responsabilità al fine di ritrovare, grazie al lavoro, quella voglia di vivere abbandonata da anni.
L'appalto Anas prevede lo sfalcio dell'erba sulla strada statale SS 42 del Tonale e della Mendola nel tratto compreso tra Rogno e Passo del Tonale con assunzione di quattro addetti; quello con Enel Green prevede servizi manutentivi dei locali situati presso le dighe del bacino della Valle Camonica e della Valtellina con assunzione di sei addetti.
Da segnalare inoltre un importante accordo siglato con l'Unione dei Comuni della Valsaviore per un progetto di sviluppo turistico della valle e col comune di Cevo per la valorizzazione del Museo della Resistenza e la creazione di percorsi tematici per la promozione del territorio locale.
Nella presa in carico di tali progetti c'è, da parte di tutti i soci della Cooperativa Inexodus, un grosso impegno collettivo perché, una volta aggiudicato l'appalto, i ragazzi non vengono mandati allo sbaraglio ma sono seguiti da un Tutor, ognuno di loro è formato sulle mansioni che andrà a svolgere e educato in termini di sicurezza, gli vengono cioè forniti tutti gli strumenti necessari per portare a termine positivamente il lavoro.
Perché, come dice don Antonio Mazzi, il lavoro ha un triplice scopo: creare metodicità nel rispetto dell'orario, dei tempi di lavorazione e consegna, nella disciplina; liberare i ragazzi dall'accidia nella quale sono caduti, aiutandoli così a superare per sempre la mentalità di 'mantenuti'; diventare protagonisti attivi della propria vita e nella società.

di Andrea Rizzi