LA SCOPERTA DEL SILENZIO. GLI EREMITI MODERNI

02/02/2018

Non ditemi che è vero! Pare stia tornando dentro la testa della gente il bisogno di solitudine. Il titolo, vero, del quotidiano era "Fuga dalle città seguendo l'istinto. Vita da eremiti in cerca di felicità".
Un po' ci ha aiutato l'idea di alcuni architetti o artisti di costruire abitazioni particolari sugli alberi. Ai miei tempi le avevano inventate per i bambini, oggi invece pare che sia "una straordinaria forma di libertà". La frase di Fabrizio De Andrè inquadra bene l'idea.
Gli orientali e gli eremiti avevano fatto dell'ascetica e del silenzio gli elementi più forti della loro spiritualità e della loro vita. Non siamo arrivati a questi livelli, ma il segnale è forte e interessante.
La nausea, la stupidità, la frenesia, le masse idiote di turisti che riempiono le stazioni, le autostrade, gli aeroporti, le spiagge, le navi da crociera e per i quali l'importante è trascinare bauli e rompersi la schiena con gli zaini per andare da qualche parte, dovrebbero averci invitati a pensare la vita in modo più serio.
Finalmente non sono solo Soldini o Tiziano Terzani o Berger o i Benedettini di Cassino, o i miei venti ragazzi immersi in un poetico angolino dell'Isola d'Elba che abbiamo chiamato "La Mammoletta", a desiderare di ritrovarsi e di cambiare vita.
I numeri parlano di duecento italiani che hanno scelto una situazione volontaria di eremitaggio per fuggire da questa società onnivora e deficiente. Più che trovare la felicità, l'importante sarebbe che trovassimo la nostra anima.
Una stupenda poesia di Padre Turoldo dice: "Andrò in giro per le strade zufolando cosi finché gli altri dicano: "è pazzo". E mi fermerò soprattutto coi bambini a giocare in periferia e poi lascerò un fiore ad ogni finestra dei poveri e saluterò chiunque incontrerò per via inchinandomi fino a terra. E poi suonerò con le mie mani le campane della torre a più riprese finché non sarò esausto. E dirò a tutti: avete visto come è facile volersi bene. Ma lo dirò in silenzio camminando e sorridendo".
Fosse vero che non ci fosse più bisogno di scappare dal mondo per trovare un pezzo della nostra anima.

Don Antonio Mazzi