SANTE, UNO DI NOI MORTO DA EROE

17/05/2018

Tra le notizie che ci inquietano con troppa frequenza è salutare soffermarsi su piccole azioni che, nella loro quasi normalità, contengono eroismo, intuizione ed esperienze rare e quasi uniche.
Mi riferisco a "zio" Sante Quaranta, popolarissima guida dello scuolabus di Fasano (Brindisi) che, come ogni mattina, faceva il giro del paese per raccogliere i bambini che vivono nelle zone collinari, abbastanza distanti dalla scuola.
Mentre sta svolgendo il suo lavoro, l'autista avverte un dolore al petto che, col passare dei chilometri, aumenta sempre di più, fino a diventare insopportabile. Zio Sante intuisce che gli sta accadendo qualcosa di molto grave e, con il poco fiato e la poca lucidità che gli resta in corpo, accosta lo scuolabus al ciglio della strada
Quasi immediatamente si accascia con le mani sul volante. Possiamo immaginare lo spavento e la costernazione dei bambini. Alcuni automobilisti di passaggio, suppongo vedendo l'agitazione all'interno del veicolo oltre che la sosta "sospetta", si fermano. Tempestivo l'arrivo dell'ambulanza del 118 con i medici che tentano già sul posto la rianimazione, ma tutto è inutile e l'autista cessa di vivere durante la corsa in ospedale.
I bambini, superato lo spavento, sono arrivati a scuola sani e salvi. Ma lo zio, fiero nel vantarsi che nessuna macchina l'aveva mai lasciato a piedi, purtroppo stavolta è stato lui a tradire lo scuolabus, suo fedele e vecchio compagno.
Sul suo profilo Facebook in tantissimi gli hanno reso omaggio. Zio Sante infatti, oltre che amabile e disponibile, era molto conosciuto per la sua passione per le gare di kart.  Aveva conoscenze e amicizie con piloti come Giancarlo Fisichella e Jarno Trulli. Ed era più facile vederlo con la pettorina arancione e il cappellino, perché commissario di pista negli autodromi, che in giacca e cravatta.
Rimangono il suo sorriso, la sua amabilità e la sua umanità. Io, da parte mia, ritengo importante sottolineare come anche in questo tipo di sport, nel quale pare che motori, velocità e sfida siano più importanti degli uomini, esistono persone come zio Sante.
Concludo con le parole di uno dei tanti messaggi lasciati sul suo profilo Facebook: «Un'altra persona, buona come te, non sarebbe riuscita ad essere così magistrale e autorevole nel ricoprire il tuo ruolo... Ma tu sei stato un grande guadagnandoti il rispetto di tutti noi piloti e non... è stato straziante avere questa notizia! Riposa in pace Direttore!».


Don Antonio Mazzi