SE LADRI E DELINQUENTI ROVINANO LE FERIE

03/08/2018

Giorni fa una famiglia, arrivata sul lago di Garda per godersi un po' di vacanze, in seguito ad una tentata violenza alla figlia, ha rifatto immediatamente le valigie ed è tornata a casa. Un fatto altrettanto delicato, penoso e vergognoso, è accaduto anche a Venezia.  Un turista statunitense, malato terminale a causa di un grave tumore, era venuto con la moglie a fare l'ultimo viaggio in una città d'arte tra le più belle e romantiche.
Purtroppo, mentre era sul vaporetto che portava a piazza San Maro, è stato derubato di tutti i soldi e carte di credito. Dopo essere andato a denunciare il furto, il turista ha lasciato alle forze dell'ordine anche una lettera.
Nel messaggio al ladrone, tra l'altro scriveva: "So che probabilmente non leggerai questo testo… Questo è l'ultimo viaggio con mia moglie. Sto morendo di cancro… Forse non te ne importerà nulla. Vorrei però che tu, almeno per un istante, potessi immaginare il disagio nel quale mi hai lasciato…". Però quello che dovrebbe far arrossire di vergogna noi italiani sono le frasi conclusive: "Ho pregato per perdonarti e prego per te affinchè tu ti allontani da questo peccato che ferisce le persone innocenti. Ti perdono".
Non so se il ladro avrà letto, però il Sindaco di Venezia, appena appresa la notizia ha contattato il sig. Michael Valey (così si chiamava l'americano) e per riparare tale atto vergognoso, lo voleva ospite, con la sua famiglia. Purtroppo Michael era già tornato in America.
È vero che tra milioni di turisti, due fatti non cambiano la grande capacità di accoglienza che gode l'Italia e gli italiani. Però fa sempre tanto male leggere che anche i pochi giorni che tutti programmiamo per riposare e per goderci la famiglia e la bellezza della nostra Italia, possano venire rovinati a causa di emeriti imbecilli e di giovanotti viziati capaci di tutto, pur di godersi, alle spalle del prossimo, nei modi più incivili e indecenti, le loro porcate notturne.
Da quello che ha tentato di violentare la ragazza, mi sento ancor più offeso: le denunce contro il frate di Bergamo, fondatore di una comunità, accusato di abusi sessuali su un minore straniero ospite della sua struttura, approfondiscono ancora di più le ferite dentro al mio cuore, perché anch'io sono fondatore di comunità.


Don Antonio Mazzi