#STAYHUMAN

29/11/2018

Sono Responsabile di un’Associazione che invia ogni anno, e per tutto l’anno, una cinquantina di educatori volontari in Paesi lontani dall’Italia.
E ogni anno, quando arriva il momento dell’organizzazione dei viaggi, mi prende sempre un non so che di ansia e di agitazione. Perché, per quanto meraviglioso sia “spedire” dall’altra parte del mondo giovani di buone speranze, altrettanto insistente è il pensiero, non ricorrente, ma certamente carico di preoccupazione, per loro “fisicamente” lontani. Soprattutto per me che rimango qui a sorvegliare.
Con gli anni abbiamo affinato le tecniche di comunicazione grazie ai social e a quanto la tecnologia in quei luoghi ci permette. E sentire il mondo mi tranquillizza.
In questi 13 anni di viaggi di esperienza, ho visto giovani con gli occhi riempirsi di sogni, anime colorate con potenzialità non ancora riconosciute, movimenti del cuore e dello spirito non sostenuti necessariamente dalla fede ma dalla fiducia nell’uomo si. Ho visto genitori preoccupati, e a volte contrariati per scelte per loro incomprensibili.
Ritengo che i giovani debbano trovare la loro strada, proprio ora, proprio in questo tempo minato dall’ignoranza, dal potere e dall’avventatezza. Proprio ora, quando la storia viene rinnegata e niente pare abbia più un valore. Proprio oggi, quando si apre la bocca senza collegare i neuroni e pare sia possibile dire qualsiasi cosa, basta parlare!
Non c’è più quel senso di rispetto che i nostri padri ci hanno insegnato, a suon di ceffoni magari, ma che ci poneva nel mondo come uomini e donne riconoscenti del dono della vita tanto quanto quello degli altri.
In un post sulla mia pagina ho scritto: “Diceva Qualcuno… ‘Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te’…” e poi… ”In questo tempo la disobbedienza può essere una virtù (cit.)”
Ho due figlie che mi hanno insegnato la vita, per loro desidero un posto nel mondo e per loro fatico ogni giorno insieme a mio marito per migliorare questo mondo dove loro dovranno vivere.
Educatori senza Frontiere, l’Associazione che io rappresento, continuerà in questo momento a formare giovani desiderosi di mettere l’uomo al centro. Ci sono circa 160 giovani in formazione tra Milano e Roma.
Non ci fermeremo, perché i sogni dei giovani non si possono spegnere
e la cosa curiosa è che anche noi “di una certa”… non ne possiamo fare a meno.
Quindi, in questo momento storico, dove anche i responsabili della nostra nazione sembra abbiano dimenticato le buone maniere, è necessario stare e occupare i nostri posti. E’ necessario sostenere i nostri giovani, è necessario là… in quel ”aiutiamoli a casa loro”, convogliare tutte le energie perché l’istruzione, la cultura l’educazione divenga lo strumento di riscatto necessario a cambiare le sorti del loro Paese.
Quando penso a Silvia, penso anche ai suoi genitori e all’angoscia che stritola il cuore.
Penso alla Ong che le ha dato questa possibilità e a quanto ora sia nell’occhio del ciclone.
E poi penso a tutti coloro che hanno ingiuriato, maledetto, insultato. Non ci sono parole per tutto questo.
Avessi la bacchetta magica per riportare alla ragionevolezza… ma no, non ce l’ho! E allora, penso che la storia insegna… siamo passati in situazioni ben peggiori. Tutto questo finirà. Molti i cadaveri lasciati per la strada, ma finirà.
A noi rimane il lavoro quotidiano, piccolo costante, puntuale. Come Associazioni, ci rimane la responsabilità di inviare i nostri volontari con sempre maggiore sicurezza e una formazione sempre più approfondita, che in qualche modo protegga o limiti gli imprevisti.
Forse non avrà molto valore ciò che ho scritto, ma era per me necessario farlo, anche a nome di tutti i miei educatori.
A Silvia, alla sua famiglia e alla sua ONG tutta la nostra solidarietà.



Cristina Mazza
Educatori senza Frontiere