DAL MISTER UNA LEZIONE AI GENITORI ULTRA’

31/01/2019

Ancora una volta coloro che dovrebbero essere esempio e testimoni di vita e di saggezza danno, al contrario, brutte lezioni di ignoranza e di inciviltà. È successo giorni fa a Carpenedolo, nel Bresciano. L’allenatore di basket dei ragazzi con meno di 13 anni, Marco Giazzi, ha ritirato la sua squadra, a metà partita circa, a causa del pessimo comportamento dei genitori sugli spalti.
Non è la prima volta che ci raccontiamo queste tristi vicende, ma le raccontiamo con la speranza che, giocando bene, corretti, da sportivi fin dai primi anni, i nostri figli non solo si possano divertire ma, attraverso le regole sportive, possano imparare anche alcune regole di vita. Purtroppo non sempre è così.
E non è così per colpa delle curve e dei balordi, come da qualche tempo andiamo vedendo con grande dispiacere nelle cosiddette grandi squadre ma, anche questa volta, per colpa dei genitori che, dagli spalti, perdono la ragione e, peggio ancora, non adempiono al loro vero compito di padri e madri.
Siamo a Carpenedolo e stanno giocando i ragazzi “under tredici” con l’arbitrino (scusate il diminutivo affettuoso, per sé dovrei dire il mini-arbitro, ma mi ispira simpatia la sua giovanissima età) classe 2005 che per le prime volte affronta il parquet della palestra.
Il coro selvatico dei genitori si scatena subito con offese e, soprattutto, trasformando ogni fischio in sonore battute e parolacce, con un crescendo barbarico dovuto alla delicata situazione di una delle due squadre perché veniva da sei sconfitte consecutive.
Questa volta stavano vincendo, avendo dieci punti di vantaggio sugli avversari. Finalmente sembrava che la fortuna avesse aperto la pagina giusta. Però nella terza frazione di partita, a causa di un fallo tecnico dato ad un giocatore subito innervosito, si è scatenato il finimondo.
L’allenatore ha chiesto un time out. Si è avvicinato agli spalti per parlare ai genitori. Tutto inutile, anzi al tentativo di porre un po’ di tranquillità, le risposte sono diventate ancora più pesanti e aggressive, tanto da obbligare l’allenatore a ritirare la squadra, con la conseguenza che tutti conosciamo: non solo partita persa, ma ulteriore offesa allo sport vero. Scusate, però secondo me un vincitore c’è: il mini-arbitro!


Don Antonio Mazzi