21/06/2017

Il Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Melito Porto Salvo (RC), situato presso la Stella Marina, ha ospitato - su iniziativa di Unicef Italia -  lo scorso 7 giugno un incontro tra la Cooperativa Exodus Calabria e l’Associazione Italiana Calciatori.
L’attività sportiva in generale, e il calcio in particolare, sono stati i temi intorno ai quali si è sviluppato l’incontro. Sin dall’apertura del Centro di accoglienza per Minori stranieri non Accompagnati – ha ricordato Pasquale Ambrosino della Fondazione Exodus – la Cooperativa ha puntato sullo sport come momento di aggregazione e inclusione secondo i dettami del fondatore don Antonio Mazzi, per trasformare un luogo all’apparenza ostile in un posto all’interno del quale avere la possibilità di vivere “un percorso teso a colmare la distanza tra la disperazione e la rinascita”.
Le parole di Ambrosino hanno trovato giusta eco nell’intervento di Basilio Lucisano – anche lui di Exodus – che ha spiegato come si è evoluto il binomio sport-inclusione sociale portato avanti dalla Cooperativa: prima l’educazione “ai principi dello sport” (dal rispetto delle persone e delle regole al sano agonismo), poi – una volta costituite le basi per vivere questo momento aggregativo e di “condivisione” – radicandosi nel territorio con delle amichevoli e infine partecipando ad un torneo promosso dal CSI di Reggio Calabria.
Presenti all’incontro anche il Sindaco del Comune di Melito di Porto Salvo, Giuseppe Meduri e l’Assessore allo Sport Patrizia Crea che hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti dal centro in pochi mesi di attività.
Le battute conclusive dell’incontro sono state per Fabio Poli – Direttore organizzativo di AIC – e al Responsabile dell’Unicef, che hanno proposto per il prossimo settembre un progetto che coinvolgerà i ragazzi ospiti del Centro e alcuni ex calciatori, con l’obiettivo di formare futuri atleti e istruttori.



Fondazione Exodus S. Stefano