AMO I RAGAZZI CATTIVI

In occasione dei suoi 90 anni Don Antonio Mazzi racconta i tanti ragazzi “cattivi” che ha conosciuto nella sua vita.
«Ecco perché amo i cattivi, perché mi hanno obbligato a rovesciare le mie teorie, le mie convinzioni e le mie manie di salvatore. Sono loro a trasformare le speranze in eredità. Il futuro non è l’aggiustamento del passato. È sempre misterioso. E va scoperto insieme.»

«La vita non è fatta di aggettivi – buono, cattivo, intelligente, negligente, ribelle – ma di verbi. Nascere, crescere, studiare, lavorare, amare, odiare, parlare, ascoltare. Se poi i verbi li coniughi, allora ti accorgerai del capolavoro che hai davanti.» Don Mazzi non si è mai lasciato fermare dalle etichette dei perbenisti e dei benpensanti, non ha mai smesso di cercare le persone nascoste dietro gli errori, gli insuccessi, le colpe. Le storie dei ragazzi che ha incontrato e accolto per oltre cinquant’anni, le storie degli educatori che non si sono stancati di stargli accanto, sono capolavori di cambiamento, coniugati al futuro. È questo l’orizzonte di ogni avventura educativa, fatta di speranza, di cammino, di incontro.
In queste pagine, il «prete contro» accoglie le voci di chi, incrociando Exodus, ha cominciato a camminare e a sperare, di chi ha imparato a vedere negli altri una famiglia e in sé stesso una risorsa, di chi, cattivo, non si è accontentato di diventare buono, ma è diventato ottimo. E le sgrana come in un «rosario di piccole e grandi spine trasformate in rose», invitandoci ad ascoltare la fatica, a comprendere il dolore, a sentire il profumo della rinascita che è sempre possibile, in qualunque momento, per ognuno di noi.

Antonio Mazzi
Amo i ragazzi cattivi
Cairo