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                                        Perciò fa un po' ridere - o piangere -  leggere, un giorno sì e un giorno no, statistiche sui consumi dell'alcol. L'Osservatorio  nazionale presso l'Istituto superiore di sanità riempie  pagine di numeri, basandosi sempre su fatti avvenuti e su cattive abitudini già  radicate.
                                        Il problema dell'alcol invece parte  dall'infanzia, dalla buona formazione sull'alimentazione, da ciò che ogni  creatura deve mangiare e bere per la sua salute e chiarendo bene che ogni tipo  di alimento e bevanda hanno delle finalità specifiche.
                                        Nelle famiglie italiane c'è la totale  assenza dell'educazione alimentare, anche perché capricci, dolci, porcherie  varie vengono elargite abbondantemente ai bambini piagnucolosi perché "poverini  sono bambini" perché ci fanno fare una brutta figura.
                                        Parte  dall'esempio dei padri questo difficilissimo fenomeno da sradicare. Sulla tavola a cena, e soprattutto  sulla tavola fuori cena, l'acqua è necessaria e forse anche qualche bibita, mai  l'alcol. Noi italiani, ad esempio, beviamo poco e male.
                                        È da questi gesti quasi automatici che  si compiono in casa, che partono i primi consigli chiari, necessari per  l'intera famiglia. Sulla base della nostra esperienza il vino è presente in  ogni tipo di dipendenza e, forse, anche più è presente l'alcol.
                                        Nelle ricerche si sottolinea troppo  quanto la presenza delle ragazze sia aumentata nel fenomeno del consumo di  alcol. Da educatore ho infinite volte detto che notizie date in questo modo  fanno solo male e non c'entrano per niente con l'etica e la serietà dei signori  dell'informazione.
                                        Se  non parliamo di queste cose in casa, senza scomodare luminari e libri con  migliaia di statistiche, il fenomeno potrà solo degenerare. Finiamola anche di parlare di  minorenni, maggiorenni, coscienza dei gestori.
                                        Questo problema richiede obblighi più  semplici, più urgenti e più costanti da gestire in casa, nei tempi e nei modi  giusti. Aggiungo che le compagnie, anche in questo caso, influiscono molto,  troppo.
                                    
Don Antonio Mazzi