COSA COLTIVARE NEL 2020. LASCIANDO PERDERE LA CANNABIS...

31/12/2019

Dopo tanti anni di contese, verbali e non solo, a più riprese, alla fine la Suprema Corte si è pronunciata sulla legittimità della coltivazione della cannabis. Precisando: in casa, in minime quantità (sic!) e per uso strettamente personale.

Ho partecipato in parte, specialmente all’inizio, a questa infinita discussione che dura ormai da oltre trent’anni. La mia e nostra posizione è stata più volte chiarita e perciò mi permetto qui solo di avanzare una considerazione che potrebbe sembrare a margine dell’argomento. Come un augurio per il nuovo anno, per noi e per chi si trova temporaneamente nella stanza dei bottoni e dunque è servitore del popolo e del bene comune.

Vorrei dire subito: quanto sarebbe stato più educativo, più costruttivo per il nostro Paese, se al posto di un dibattito ideologico e viziato e volutamente confuso su una sostanza, si fosse investito su un altro dibattito orientato verso altri tipi di coltivazioni! Decisamente più necessarie.

Da tanto tempo serve, tanto per cominciare, coltivare proprio la classe politica! Serve che tutte le persone incaricate di prendere decisioni per conto della comunità, abbiano coltivato uno studio attento dei problemi. Agiscano con competenza, giustizia e nell’interesse di tutti, ma specialmente dei più fragili. Che abbiano imparato la tolleranza, come minimo, e poi la comprensione e perfino (!) l’accoglienza verso posizioni diverse dalle proprie e verso il diverso, vicino o lontano che sia.

Avremmo bisogno di un dibattito più serio sulla coltivazione del futuro dei ragazzi ma ancora prima del loro presente! Avremmo bisogno di scelte che partano dall’interesse dei più piccoli, per esempio nella scuola è ora che la finiamo di pensare nell’ottica esclusiva della categoria degli insegnanti, fondamentale ma secondaria rispetto al domani degli studenti. Sarà bene qui che si ascolti la voce dei diretti interessati! Attendiamo di vedere su questo terreno l’azione dei due nuovi ministri incaricati. A proposito, siamo pronti a portare la nostra collaborazione.

Il dibattito sulla liceità della coltivazione della cannabis è vecchio ed equivoco. Fa solo il gioco di chi vuole distrarre dai problemi reali. I ragazzi se ne accorgono e ce lo richiamano con sempre maggiore insistenza, non solo nelle piazze. L’augurio è che nel 2020 possiamo mettere mano ad una buona coltivazione, nel piccolo delle nostre famiglie e nell’intero Paese, selezionando la giusta semenza, preparando il terreno e curando passo passo con pazienza la crescita delle nuove piante. Di questo abbiamo bisogno!


Franco Taverna