LA NOSTRA SCUOLA DEI SOGNI

12/02/2021


Quando “noi adulti” iniziamo un percorso, intraprendiamo una nuova strada, siamo sempre pieni di dubbi. Ci poniamo mille domande su come sarà, su come sarò io, su cosa succederà.
Mi trasferisco in una nuova città, e questo mi fa sorgere mille preoccupazioni. Non conosco nessuno, riuscirò a farmi nuove amicizie?
Sarò in grado di raggiungere i miei desideri?

Ecco, i miei desideri. I miei sogni.
Quando ho 11 anni e devo iniziare un percorso scolastico, dopo aver terminato quello precedente in isolamento a casa a causa di una pandemia, cosa mi aspetto dalla scuola? Cosa mi aspetto da quei signori e quelle signore a cui devo dare del “lei”, che cambiano a ogni ora e che io non conosco?
Cosa mi immagino di questo nuovo posto, con i banchi separati che non mi permettono di avere un compagno di banco. Qualcuno che posso conoscere, un amico?

Nei mesi scorsi abbiamo proprio provato a lavorare su questo, con i ragazzi delle classi prime delle scuole secondarie di primo grado Montale di Bollate e Leonardo da Vinci di Limbiate.

In un primo incontro ci siamo presentati. Chi sono io, come mi sento?
Sì, perché è importante conoscersi, anche se non possiamo stare vicini. Dirci come ci sentiamo per capire che non siamo soli, anche se siamo distanziati.
Abbiamo imparato che non è semplice parlare di noi stessi a voce alta quando tutti ci ascoltano in silenzio. Ci fa agitare ma allo stesso tempo rilassare, perché così ci facciamo conoscere dagli altri.
E impariamo anche qualcosa sui nostri nuovi compagni di classe, non solo i loro nomi. Scopriamo che quella ragazzina in terza fila non parla mai perché è timida proprio come me, oppure che M. continua a disturbare perché non gli piace il silenzio. A. invece gioca a calcio proprio come me, mentre T. fa uno sport che non conoscevo e non mi ricordo il nome.

Se impariamo a conoscerci, ci possiamo rendere conto che alla fine non siamo così diversi. Neanche le nostre paure, forse lo sono. E magari possiamo costruire la nostra scuola dei sogni.

Ma qual è la nostra scuola dei sogni?

La scuola dei sogni è un luogo dove ci possiamo divertire in qualche modo. Un posto che non richiede solo impegno e studio, ma uno spazio dove possiamo evadere. Magari un parco di divertimenti, dove ci siano delle montagne russe, oppure un campo sportivo con un campo da calcio o da pallavolo o da basket. Un luogo dove possiamo uscire all’aria aperta, correre e muoverci. Dove possono esserci anche degli animali, sia domestici che esotici.
Pensa, quando sarebbe bello venire a scuola con il mio cagnolino e andare a salutarlo all’intervallo? Ci sarebbero anche altri studenti o altre persone che si prenderebbero cura di lui, quando io non posso.

La scuola dei sogni è anche un posto dove conosco le altre persone, dove ci sono i miei amici. Sarebbe bello che ci fossero anche mamma e papà, magari anche nonna, a volte. Così, perché la scuola dei sogni è un posto dove nessuno è solo.
La scuola dei sogni è un labirinto di passaggi segreti o magici, come se fosse un luogo ancora da esplorare. È un posto colorato, sia all’interno che all’esterno.

La scuola dei sogni è il luogo delle emozioni. È un posto dove ci possiamo sentire felice, essere noi stessi senza essere giudicati per le nostre scelte. Un luogo dove razzismo e barriere non esistono, ma dove possiamo trovare delle “pareti dei ricordi e delle emozioni”. Muri su cui studenti e insegnanti possono appendere post-it con i propri pensieri o racconti.

La scuola dei sogni è soprattutto una scuola senza Covid. Una scuola senza limiti, senza ostacoli, senza mascherine. È un posto dove possiamo abbracciarci e stare insieme. Perché poi, alla fine, la scuola dei sogni è una scuola dover poter stare insieme, camminare insieme una tappa della nostra vita.





Elisa Guidotti, educatrice Associazione Educatori senza Frontiere, partner Progetto Donmilani2: Ragazzi Fuoriserie