23/08/2017

La sede di S. Stefano Aspromonte (RC) è rientrata dal proprio viaggio.
È veramente duro rientrare. Bisogna riabituarsi agli orari, alle persone, al clima, ai ritmi, alle relazioni, agli schemi mentali. Bisogna farsi una doccia molto lunga e poi indossare di nuovo i panni di tutti i giorni, stretti o larghi che siano. Bisogna raccontare, farsi raccontare, sistemare foto e fare un sacco di lavatrici. È bello ritrovare casa, ma è anche molto impegnativo perché il viaggio ti cambia e tornare è un po’ come cercare di finire un puzzle con un pezzettino leggermente più grande del buco: va limato e vanno limati quelli attorno. E, se proprio non entra, da quel pezzettino un po’ più grande si può cominciare un nuovo puzzle.
Come dice Andrei Tarkovsky : “L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato”.
In viaggio si è davvero sé stessi, lontani dai propri schemi mentali, dalle impostazioni sociali, dall’ambiente sicuro.
In viaggio si vive acutizzati: sempre attivi e vivi, cercando di assaporare ogni momento, di godere di ogni dettaglio, di aprirsi ad ogni occasione.
In viaggio si ha la possibilità di vedere la propria vita con occhi nuovi, da una prospettiva diversa. La guardi da fuori e hai la possibilità di analizzarla al meglio. Se stai vivendo nel modo che vorresti, in sintonia con i tuoi desideri.
Si riordinano le priorità, si ha tempo per pensare, per sentire, per ascoltarsi, per prendere decisioni. Si vede tutto così da lontano e da fuori che si trova più facilmente la forza (il coraggio?) per giudicarlo e analizzarlo.
Per vedere meglio le cose è sempre utile fare qualche passo indietro 
Tornare a casa è faticoso ma è anche una grande occasione.
Si ha la possibilità di prendere in mano la propria vita e di plasmarla in base a quello su cui si è riflettuto e capito. Un po’ come quando si spruzza l’acqua su una statuina d’argilla: quello che prima sembrava secco e definitivo ritorna materiale morbido che cambia sotto le nostre dita in base alle necessità del presente.
Viaggiare aiuta ad aprire la mente e, più di ogni altra cosa, aiuta a conoscere se stessi… Ad affrontare le proprie paure, a superare i propri limiti, a comprendere i propri ritmi e bisogni, ad eliminare i propri pregiudizi, a capire cosa piace e cosa non piace, a scoprire i propri desideri.



Basilio Lucisano