Io e don Antonio ci siamo conosciuti nei corridoi di uno studio televisivo, il posto più non-posto che al mondo ci sia! Accade che in quei corridoi non vi sia tempo, voglia, possibilità di ascoltare ed essere ascoltati. Accade che in quei corridoi passeggi l'invidia, l'indolenza e la superficialità. Accade, ipocrita chi dice di no. Ma accade anche che in questi corridoi ci passi la gente che vive la vita, che lavora e si spende per gli altri, senza lustrini e pailette.
Io don Antonio l'ho conosciuto così. L'avevo visto, certo, da qualche parte. E chi non ha mai visto lui parlare, a volte urlare e incazzarsi in tv per difendere i diritti o le vite di quelli che non hanno voce? Per cui mi sembrava di conoscerlo da sempre. Sembra una persona che bene o male sappiamo com'è, cosa pensa, cosa vuole. Niente di più sbagliato! I suoi detrattori –tutti ne abbiamo, anche i preti, perché se pesti i piedi ai poteri forti dai fastidio, dico io!- per toglierli credibilità dicono che fa troppa televisione, che gira troppo invece di stare chiuso in un orario, che ha le manie di visibilità, e invece ve lo racconto io don Antonio. Per quello che ho potuto capire, ma lui è molto di più di quello che i miei occhi hanno potuto vedere. Lui è una persona generosa che ha dedicato il suo tempo, le ore della sua esistenza a chi non ha riferimenti, protezioni, scudi. Lui è l'arma, lui è la spada che difenderà. Questa voglia di amare, di capire, di perdonare, nasce da una storia lontana. Una storia sofferta, nasce dal dolore di un bambino che lui ha aiutato, tanti anni fa, e che è stato la causa della sua conversione. Quante cose non sanno quelli che parlano a vanvera. Quante cose non capiscono quelli che giudicano, e che non sanno cogliere i messaggi. Don Antonio va in tv perché è al mondo che vuol far sapere che esistono certe realtà, anche a quelli che negano l'evidenza, che non voglio sapere. "Voi non volete sapere? E io vengo in tv e ve lo dico. Guardate in faccia il dolore. Prendetevene una parte, il dolore ci appartiene". Bravo don Antonio, io un po' ti invidio. Io non sono forte come te, io le cattiverie della gente le sto a sentire e mi influenzano. Tu no, tu passi sopra tutto, e guardi solo le cose che contano: dare voce a chi voce non ha. I corridoi della tv non sono belli, però bisogna ammettere che ti ho conosciuto lì, e di questo sono grata. E poi non è vero che in tv ci stanno solo persone superficiali; ci sono anche quelli come te. E allora in questo caso sai che c'è? Che ringrazio anche lei? Grazie signora tv… ogni tanto servi anche tu…

Catena Fiorello