L’UMANITÀ PRENDA IL POSTO DELLA VISIBILITÀ

23/01/2024


Non è possibile che un ragazzo di 24 anni possa pensare che mettere un cavo d’acciaio ben teso lungo una strada a elevata percorrenza sia solo una bravata e quindi poter quasi essere assolto dalla sua follia. Invece due sono le cose che devono preoccuparci e per le quali dobbiamo fare prevenzione ed educazione. Molti nostri giovani cercano spasmodicamente questi gesti pericolosi proprio perché creano visibilità. Quello di Alex Balocco è un gesto che si fa conoscendone le conseguenze, anche se non in modo chiaro. Le penombre che arricchiscono certi gesti non vanno sottovalutate e nemmeno considerate secondarie.

Vorrei invece diversificare la gravità degli atti con la modalità delle punizioni. Non sottovaluterei la gravità, ma vorrei che non venisse punita con il carcere, ma in strutture diverse, da progettare, più positive e più umane. Vorrei aggiungere inoltre gli effetti che quasi sempre i telefonini possono moltiplicare, permettendo ai nostri giovani-adulti visibilità con immagini riproposte all’infinito. Cosa fare oltre a sentirci perdenti? Non mollare, non smettere, non continuare solo a raccontarcele. La saggezza e l’esperienza ci devono permettere di passare dalle parole ai fatti. Ed è quello che noi e pochi altri stiamo sperimentando, sperando contro ogni speranza, che il pubblico ci capisca e ci segua.

Don Antonio Mazzi su “Famiglia Cristiana” – 3/2024