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  Non  credo assolutamente alla falsa confessione e me ne guarderei bene, se facessi  parte delle forze dell’ordine, nel prenderne atto. I deboli non possono perdere  sempre due volte. Conosco troppo bene questi giochetti e, purtroppo, succede  spesso che vengano presi in considerazione, soprattutto dagli avvocati.
  La  voglia infame di protagonismo e le decine di episodi che ogni settimana  leggiamo sui giornali generano, in caratteri deboli psicologicamente, una certa  voglia di imitare, magari in peggio.
  Qui  il mascalzone ha detto più volte che con una sola mano, diversamente da altri,  avrebbe ammazzato il disabile. Peccato che, ancora una volta, i presenti si  siano fermati a gridare e non abbiano avuto il coraggio di fermare il bestione.
  La  scena poi della ginocchiata e la frase ripetuta, “Ti ammazzo di botte” detta  senza il minimo motivo, brutalizza ulteriormente la vicenda (ripresa  puntualmente dagli amici, capaci di riprenderlo ma incapaci di fermarlo).
  Mentre  accadeva questo ad Olbia, al Lido di Camaiore un senzatetto è stato costretto a  salire su un pattino e spinto poi al largo. Era buio e il poveretto è rimasto  ore in acqua. Autori due giovani, appena usciti dalla discoteca.
  Questa  seconda notizia, rispetto alla prima, è solo una bravata vergognosa. Ma era  nella stessa pagina dello stesso giornale. E l’ho citata per farci capire che  gli episodi di simile cattiveria si moltiplicano a dismisura e manifestano  malesseri e disagi ormai estesi non solo tra persone con qualche problema ma  anche tra normalissimi cittadini.
  Non  credo che, in una nazione civile come l’Italia i divertimenti debbano  degenerare in questo modo. Non credo che debbano essere sempre le forze  dell’ordine a intervenire. Di senso civico, quando vogliamo, noi italiani ne  abbiamo tanto. E allora, perché non usarlo anche in questi casi così odiosi?
                                    
                                    Don Antonio Mazzi