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  Poi ci dicono che  addirittura, facendo così, lo Stato ci guadagnerebbe e toglierebbe risorse alla  criminalità. Su questo secondo punto ci ha già pensato un esperto del calibro  di Gratteri, che di criminalità organizzata se ne intende meglio dei nostri  parlamentari, a smontare questa pia illusione. Anche poi sul primo aspetto  fondante della proposta, la ragione della convenienza economica, vi sono molti  pareri di validi economisti che dimostrano quanto sia infondata questa ipotesi. 
  Ma per noi il punto  centrale resta quello educativo sul quale, ovviamente, nella presentazione di  questo disegno di legge non si fa menzione alcuna, non c’è nessuna valutazione  dell’effetto che un simile provvedimento potrebbe avere sui ragazzi.
  Visto che la droga fa male - e questo è un dato oggettivo che  include la cannabis -, quanto male farà lo Stato ai suoi giovani offrendo loro  lo sballo “legale”?
  Samo contrari a questo disegno di legge perché, al di là di  tutte le considerazioni possibili, è fatto sulla pelle dei ragazzi, in  particolare di quelli più fragili, che richiederebbero più ascolto, lavoro,  sano divertimento, università, opportunità di costruirsi un futuro.