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										Vorrei, invece, sottolineare con tristezza e  delusione, sicuro che ancora una volta non sarà ascoltato, la nuova fisionomia  dell’adolescenza, non soffermandomi sui fatti e misfatti particolari. Non  vogliamo capire una cosa che vediamo con i nostri occhi tutti i giorni.  L’anticipazione dell’adolescenza è l’elemento più urgente sul quale dobbiamo  lavorare. I nostri ragazzi, attorno ai  dieci anni entrano in una zona a noi e a loro sconosciuta. Il fisico trabocca  ed esplode, infrangendo ogni regola e norma educativa, etica e morale,  perdendo ogni orientamento. Nasce una zona grigia nella quale l’istituto gioca  il ruolo più determinante. L’esplosione fisica brucia ogni regola e limite,  mette insieme realtà e sogno, capricci e diritti, fatti e misfatti. 
										I nostri figli, troppe volte, sono stati più frutto  dei nostri bisogni affettivi e possessivi, che di manifestazioni di amori  maturi tra coniugi e individuali. Abbiamo  dato alla “qualità della vita” una traduzione rivolta solo al benessere  economico e fisico, trascurando la fatica e la complessità della  costruzione del nuovo uomo (io parlo addirittura di seconda nascita) che esige  molta più fatica e attenzione da noi svolta durante l’infanzia.
										Da anni diciamo che soprattutto la scuola media  inferiore, va reinventata, partendo dalle strutture, dai programmi, dalla  formazione dei docenti, dalla vecchia modalità dei registri, delle aule e delle  materie soprattutto teoriche. È il corpo che predomina in questo periodo e non  solo il cervello. Il ragazzo passa a scuola questo periodo tra i più delicati.  Buttiamo via i banchi, le cattedre. Facciamo  quotidianamente attività artistiche, sportive e musicali. Curiamo le relazioni,  le presenze, i gruppi, le storie di ognuno. Sono il domani dell’Italia e  dobbiamo aiutarli ad oltrepassare indenni questa zona grigia. Sfoderiamo  passione, attenzione, serenità, pazienza e avventura. Smettiamo di fare la  guerra con la famiglia, perché anch’essa è vittima e non causa.
                                   	
                                    Don Antonio Mazzi