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										Padre e madre infatti  nascondendosi dietro alla frase “Dio non fa errori” si sono rifiutati di far  curare la figlia. Purtroppo casi come questi non sono più tanto isolati. 
										Secondo Rachel, la  madre di Abigal, la bambina sarebbe guarita nonostante manifestasse chiari  segnali della malattia mortale definita hyperbilirubinemia e kernittero.
										L’insistenza della  levatrice, della nonna e del fratello sono stati inutili. Il massimo di  assurdità, poi, si è consumato quando la mamma, vista la figlia morente,  anziché riportarla in ospedale urgentemente ha detto al marito di rianimarla.  Una volta poi deceduta ha fatto pregare tutti perché Abigal risorgesse.
										Toccherà alla  giustizia fare il suo corso ma noi, davanti a misfatti simili, compiuti nel  nome del Signore, dobbiamo rabbrividire. Quando la religione viene confusa con  la stregoneria e offre il fianco a cose orrende compiute nel nome del  fanatismo, dello strapotere tirannico, terroristico, tribale, dobbiamo tutti  farci un esame di coscienza.
										Non voglio esagerare  ma anche noi, troppe volte, usiamo i santi, la candele, i pellegrinaggi, i  santuari vari come parafulmini. La fede è ben altro! Per favore non usiamo Dio  come fosse il mago Hermes!
                                    
                                    Don Antonio Mazzi