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										Già tante volte ho scritto e ho detto  che tre sono i rimedi: lo sport, il volontariato anche in terre lontane e, per  terzo rimedio, un invito che sembra ingenuo e vecchio. Per vecchio intendo  tutto ciò che noi, di una certa età, pensiamo e consigliamo.
										Comunque ecco il terzo rimedio:  mandarlo ad imparare una lingua nei Paesi stranieri. L'inglese dovrebbero  impararlo a scuola. Perciò non agitatevi, ma per lingua intendo: il russo, il  cinese, il giapponese, il portoghese.
										Troppo rischioso? Se vanno soli sì, ma  ci sono centri già molto seri e sperimentati. Andare in gruppo fa bene due  volte: possono imparare la lingua e vivere assieme ad altri, in modo sereno e  positivo.
										Le esperienze e i fattacci che  leggiamo e sentiamo in questi periodi ci preoccupano. Pare che i nostri figli  siano più interessati a fare casino che a fare gruppo. Eppure gli adolescenti  non possono non vivere in gruppo. E magari con una chitarra. Un proverbio dice  che basterebbe una chitarra per far cantare un popolo e far ballare un paese. E  io ci credo!
										C'è poi un'altra idea, non mia. Me la  sono trovata tra le mani. Ed è migliore delle mie tre. Credo che qualche  preside arriccerà il naso. Però è un'intuizione del Ministro dell'Istruzione  Valeria Fedeli. Vorrei che fosse quasi una legge. Eccola: "Tenete aperte le  strutture scolastiche anche quest'estate e riempitele".  Coraggio!                        
                                    
                                    Don Antonio Mazzi