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									Il presidente del Senato Pietro  Grasso, per commemorare la Giornata della memoria per le vittime del  terrorismo, ha voluto che salisse sullo scranno più alto della sala, il  novantenne Francesco, padre di Walter Rossi, ucciso nel 1977 in uno scontro di  piazza dai neofascisti. Walter aveva vent’anni. 
									Per  un momento “gli anni di piombo” sono stati rievocati da chi li ha vissuti  dentro l’anima con tutti i dolori e gli equivoci che quegli anni si sono  portati dietro. In  sala c’era anche il figlio della guardia di sicurezza Claudio Graziosi e, quasi  nello stesso tempo, Ernesto Balducchi abbracciava a Milano Fausto Salini,  novantaquattrenne, da lui ferito negli stessi anni. Ripeto: sono piccoli  segnali, ma fortemente significativi.
									Tornando alla sala del Senato, il vecchio  padre inviava, a quarant’anni dall’uccisione di suo figlio, un forte  ammonimento ai giovani affinché rifiutassero la violenza perché “è come un  boomerang, lo lanci e ritorna indietro allontanando la pacificazione e la  riconciliazione”.
									Il presidente Grasso ha invitato tutti  a rinnovare l’impegno per “illuminare la  notte della Repubblica con la luce della verità senza calcoli di convenienza”.
									Papa Francesco ha ricordato il periodo  del terrorismo. Io vorrei, con tristezza, avvicinare quegli anni ai nostri. La  tipologia del terrorismo è molto diversa ed è molto rischioso assimilarla a  quella di oggi.
									Vanno cercati altri nomi e altri  titoli. Ma la violenza diffusa, sommersa, improvvisa, con esplosioni le più  strane e le più imprevedibili, non deve essere sottovalutata. Perfino il nostro  papa Francesco, che non è certamente l’uomo del potere e delle definizioni  eclatanti, più volte ha parlato di una Terza guerra “a puntate”.
									Coincidenza  vuole che si chiami Francesco anche il vecchio padre di Walter. Sarà questo “frammento di  misericordia, di bontà, di saggezza” capace di rasserenarci dentro come persone  e fuori come società?
                                    
                                    Don Antonio Mazzi