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									La definizione latina  esatta aggiunge un aggettivo che, da solo, fa capire quali valori dovrebbero  testimoniare le persone laiche da consacrare: viri probati. Il latino è tremendo!
									Notizia straordinaria  e non immagino quanto gradita a Papa Francesco. Porterebbe a completamento il  lavoro iniziato, e ampiamente collaudato, dei “diaconi laici”. Numerosissimi e  sempre più necessari.
									Già una decina di  anni fa Claudio Hummes, cardinale brasiliano molto amico di Bergoglio, essendo  allora Prefetto della Congregazione del Clero, aveva avanzato la proposta dei viri probati.
									I tempi non erano  arrivati e la tragedia di diocesi sconfinate con più di 700.000 fedeli e con  soli 27 sacerdoti, come quella del vescovo brasiliano Krautler, forse ancora  non erano balzate alle cronache. Ora le emergenze si fanno sempre più  drammatiche e sempre più pressanti.
									Se questa proposta  venisse in tempi brevi realizzata, risolverebbe molte situazioni scabrose in  territori e comunità lontane e quasi totalmente abbandonate. Rimarrebbe aperto  il delicato problema del celibato dei preti. Intanto, però, questi viri probati potrebbero già coprire  parte di questi vuoti “spirituali”.
									Certamente lo Spirito  Santo darà anche un’altra spinta, magari nei tempi supplementari (sperando che  anche lui sia iuventino, solo in questo caso).
                                    
                                    Don Antonio Mazzi