 
                        È  un peccato che la politica arrivi a “sporcare” anche la figura di San  Francesco. Io ho  fatto di questo santo il vero fondatore delle mie comunità e ogni anno il 4 di  ottobre raduno tutti i miei “disperati” e nel suo nome lavoriamo, cantiamo,  preghiamo e programmiamo il lavoro educativo e rieducativo. Mi vergogno che  l’idiozia politica se ne freghi di tutto e di tutti, e arrivi così in basso.
									Ha  pienamente ragione il Cardinale Pietro Parolin nel dire: “Mamma mia! Qualcuno che si  possa identificare con il messaggio di San Francesco? Lui era l’immagine di  Cristo, tanto che ha meritato di ricevere nelle sue membra le stigmate e le  piaghe. Non vedo nessun partito politico che possa identificarsi. Forse mai  nessuno potrà dire mi identifico con Francesco. È un modello talmente alto, non  irraggiungibile ma talmente alto che sfuggirà sempre a qualsiasi  identificazione”.
									Non  dobbiamo mai manipolare o farci manipolare da cose, avvenimenti e persone. 
									Anche se di questi tempi, le  manipolazioni sono sempre più frequenti ed evidenti. Credo sia vergognoso  barattare la “Spogliazione” e la marcia Perugia-Assisi come scenette da  pomeriggio televisivo o come passeggiate strapaesane con lo scopo di sgonfiare  la pancia.
									Per non finire totalmente nel banale o  nella presa in giro di un santo tra i più amati, i più poveri, i più mistici e  i più poeti, potremmo trasformare queste  uscite reclamistiche ed elettorali, in un invito serio a scegliere i poveri, i  giovani, i disoccupati e l’ecologia.
									In queste cose i partiti potrebbero  entrare a pieno titolo e finalmente passare dalle chiacchiere alle scelte  concrete. Troppi giovani sono disoccupati e troppe famiglie italiane sono  veramente alla fame.
                                    
                                    Don Antonio Mazzi