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                                        Perciò giovani senza un progetto di  vita, con speranze flebili nel campo affettivo, nel campo formativo e nel campo  produttivo è chiaro che "deragliano"  cercando altre strade, altre soluzioni, più o meno sane, oppure si chiudono  nella tristezza, nel pessimismo, nell'abulia fortemente deleteria e povera  culturalmente e socialmente.
                                        Perché senza lavoro non vivi non solo  per mancanza di soldi, ma di interessi, di amicizie. Per chi ama i giovani e  non vuole che incrocino strade e amicizie devianti, questa è una tragedia.
                                        Ed è per questo che le statistiche e  le ricerche mi lasciano indifferente e, addirittura, mi fanno arrabbiare. La  nostra Italia è già l'ultima nazione rispetto alla natalità. E se poi non riesce nemmeno a collocare i  pochi figli che genera, mi domando che speranze può avere?
                                        Continuo ad essere duro e pessimista  rispetto la nostra politica che dovrebbe mettere al primo posto questo  problema, agevolando ed elaborando una legislazione favorevole, innovativa,  europeista e libera da burocrazie.
                                        Solo così possiamo "pulire" l'Italia  dalle droghe, dai bullismi, dal gioco, dalle violenze e dai fenomeni bestiali e  quasi inspiegabili che aumentano quotidianamente.
                                        L'università va agevolata e pilotata.  Chi usa l'università per farsi mantenere e passare "fannullonicamente" gli anni  più belli della sua vita, va severamente ripreso come andrebbe agevolato chi è regolare con gli esami e poi impiega anni  per trovare un posto di lavoro. Così per coloro che preferiscono il lavoro  alla scuola.
                                        Ci sono tanti modi per suggerire agli  imprenditori come assumere e come stimolare le assunzioni. In Italia il lavoro  c'è. Ma la "furbizia italiana" va urgentemente "stroncata". Siamo ancora  medioevali e contadini, attaccati ai quattro soldi che abbiamo nascosto sotto i  materassi. La strategia industriale che muove i soldi per umanizzare le  tecnologie, per motivare i lavoratori e per imitare le nazioni più avanzate  diventa quando delocalizza e fugge  all'estero, quasi là vi fossero i nuovi paradisi lavorativi, impoverendo  ulteriormente l'Italia.
                                        È importante ricondurre le aspettative  dei giovani su posizioni meno allarmanti, cambiando la mentalità dei giovani  del Sud e delle donne. Dice Emiliano Sironi, docente di Demografia e Statistica  sociale dell'Università Cattolica, su Avvenire:  "Lavorare sulla credibilità delle  risposte è la principale cosa da fare per concederci la possibilità di  trattenere i nostri giovani e, addirittura, per far tornare indietro chi se ne  è andato".
                                    
Don Antonio Mazzi