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                                        I nostri giovani, invece,  hanno bisogno di parole convinte, di testimonianze semplici. L'altro giorno ero alla  "Mammoletta", una delle nostre comunità dell'Isola d'Elba. Nel verde, quasi  nascosta da un cespuglio, una ragazza di 18 anni con una storia particolare  stava scrivendo. Appena mi ha visto, mi disse: "Stasera ti mando queste righe,  sono per te".
                                        Eccole: "Vorrei questo momento non finisse mai,  vorrei restare ore così, seduta nel silenzio, il volto rivolto verso il mare,  la testa alta ad accogliere questo vento che mi scompiglia i capelli… A un  primo momento non volevo neanche scrivere, mi andava solo di rimanere così,  ferma, a respirare questa libertà, come se solo questo bastasse a rimettere a  posto ogni pezzo. Non smetterò mai di sorprendermi di questa magia, della  bellezza di arrivare, di aver fatto fatica durante la strada ma di vederla  ripagata da questo spettacolo. Non smetterò mai di sorprendermi di questa  sensazione che nulla arriva per caso, che ogni cosa arrivi nel momento giusto… come questa pace, questa tranquillità,  questo senso di serenità che mi pervade, questa sensazione meravigliosa di non  essere sola in questo silenzio, ma la consapevolezza, prorompente in questi  momenti, di essere solo un pezzettino, un pezzettino di questa natura, di  questo posto, di questo gruppo, un pezzettino della mia famiglia, un  pezzettino… non un tutto, non un centro, semplicemente un pezzettino… Vorrei  tanto essere anche un pezzettino di Dio…".
                                        Ieri era la cosiddetta  ragazza fuori di testa, balorda. Oggi è lì seduta nel silenzio, con il vento  che "le scompiglia i capelli". 
                                        Chi  spiegherà a lei cosa significa diventare un pezzettino di Dio? Ma soprattutto chi spiegherà che lei è già quel pezzettino?  Sono queste le risposte che i nostri giovani hanno "fame e sete"!
                                    
Don Antonio Mazzi