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                                    Purtroppo la confusione creata dal  nuovo Governo e i riverberi negativi che sono ricaduti sui campi più delicati  della nostra convivenza quali scuola, sanità, dipendenze, famiglia e bullismo,  hanno solo peggiorato l'intero quadro di riferimento. Solo in Exodus ho dovuto  lavorare, spaventato, su tre casi di suicidio in dieci giorni. E mentre una  volta il suicidio era atto ultimo e disperato oggi, giovani e meno giovani, pare usino questa cerimonia macabra come  soluzione definitiva, pensata e studiata con "tranquillità" di spirito, ma  soprattutto come soluzione indolore e definitiva e, per dirla con le loro  parole agghiaccianti "pochi minuti per noi, due giorni di funerali per loro (i  genitori) e quattro di lacrime per le fidanzate".
                                    Vogliamo andare avanti così? L'altro  giorno ho incontrato Attilio Fontana - nuovo Presidente della Regione Lombardia  - e ho voluto, subito, parlare di progetti, di formazione, di scuola e di  priorità da mettere in campo con chi, come lui, ha figli e lunga esperienza  politica. I vecchi metodi, le carceri  minorili, le comunità, l'aumento delle forze dell'ordine non solo non risolvono  i problemi sul tappeto ma peggiorano e rannuvolano ulteriormente  l'orizzonte.
                                    Mettiamoci insieme, facciamo rete,  convinciamo le università a istituire dei corsi per i docenti con persone  esperte, con stage nei quartieri e tirocini guidati. Cerchiamo docenti e  testimoni disponibili ad andare nelle scuole di periferia, in certe parrocchie  e associazioni sportive sensibili ai problemi del mondo giovanile. Concludo  chiedendo, per la centesima volta, di  parlare di meno e di usare toni meno da fine del mondo perché convinti che,  se non tutto, molto è ancora possibile e nostro dovere impegnarci a farlo.
                                    
Don Antonio Mazzi