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                                        Ora, pare che attorno al servizio  civile si sviluppino dibattiti, come al solito, non sempre chiari e liberi da  interessi di ogni tipo. Voglio essere subito chiaro. Noi chiediamo, da tempo,  che tutti i giovani, dopo il diciottesimo anno di età, possano dedicare almeno  sei mesi del loro tempo al servizio della comunità.
                                        Le occasioni sono infinite: dalle biblioteche  da mettere in ordine alle gallerie d'arte da tenere aperte oltre i tempi  canonici, dalla pulizia dei parchi all'aiuto alle persone disabili, dalle  comunità di minori a infiniti altri "mestieri" e servizi.
                                        Mai abbiamo voluto confondere o  abbinare il servizio civile con la leva militare. Più volte ho chiesto che questa  esperienza fosse per tutti perché educativa, utile, formativa per il carattere  e, cosa che mi interessa di più, perché obbligherebbe i nostri giovani, ricchi  o poveri, ad uscire da quell'egoismo interessato e pericoloso che, non per  colpa loro, assorbono e ingeriscono, giorno dopo giorno, senza accorgersene, ma  che li porta ad una visione della società molto legata all'utile personale e  alla visione "populista" e disfattista. Non è sufficiente votare e avere  tessere di partito in tasca per dirci democratici e civili.
                                        Nelle mie attività, numerose e  internazionali, questa estate sono andati più di cinquanta giovani in sette  Paesi del mondo per almeno sei settimane ad aiutare, facendo le cose più umili come  quelle più importanti.
                                        Ed è straordinario sentire, al loro  ritorno, raccontare che hanno insegnato la lingua, zappato gli orti, sistemato  i laboratori, organizzato tornei sportivi e che, di nascosto, andavano in città  a comperare a loro spese generi alimentari, scarpe, vestiti, libri, perché  questi ragazzi potessero vivere meglio e capire che la pelle e le nazioni,  anziché dividere, uniscono e affratellano.
                                        Il mio invito vorrei che arrivasse a tutti i  nostri giovani che, pur con qualche difetto, hanno un cuore grande, più grande  di quello che pensiamo. 
                                        Quest'anno Exodus offre l'opportunità a 4  giovani di svolgere il Servizio Civile Nazionale presso la nostra  sede di Milano.  Ragazzi, il Progetto "Insieme nella vita"… vi  aspetta!
                                    
Don Antonio Mazzi