LA SCOLARESCA DI SAN DONATO LO PROVA: L’AMICIZIA ANCORA C’È

30/03/2019

Mentre alcuni illuminati stavano commentando, tra un aggettivo e l’altro, il tema dell’amicizia, supportati da una ricerca Ipsos, una cinquantina di bambini, minacciati da un autista folle, armato di coltello e pistola, in un pullman con il pavimento pieno di benzina, riuscivano non solo a superare la paura ma, passandosi un telefonino nascosto con particolare attenzione e furbizia, a chiamare il 112.
Sottolineo passarsi il telefonino e rimanere lucidi, in certi momenti, perché molti adulti, soprattutto quelli che riempiono i saloni e che frequentano i congressi, certamente nella stessa situazione avrebbero pensato soprattutto a salvarsi, più che a passarsi il telefonino.
Invece i ragazzini non stanno mai soli, sia quando ne combinano di poco buone, sia quando ne inventano di ottime. Tutti abbiamo letto e visto, perciò alcune cose non perdo tempo nel dirvele. Mi ha colpito, in modo particolare, anche la sottolineatura di un altro ragazzino che, interpellando al telefono i carabinieri, ha gridato che non si trattava di uno scherzo. La sottolineatura non è stata inutile, perché tra le infinite cose che accadono alle forze dell’ordine, ci sono le infinite chiamate inventate da emeriti imbecilli. Sono state brave anche le forze dell’ordine a capire l’urgenza e intervenire nel modo più intelligente e strategico.
Ho abbinato il fatto del pullman con l’indagine Ipsos, presentata a Milano in occasione del seminario “RareMenti”, secondo la quale la cosa più rara tra gli italiani sarebbe l’amicizia, anche se la cosa più preziosa. Vi sembrerà poco logico collegare l’indagine a due ragazzi che hanno l’intuizione di passarsi il telefonino salvando i loro compagni dalla strage.
Ancora una volta ripeto che dobbiamo partire dalla scuola, dai bambini, dalla vita di ogni giorno, per insegnare come in certe situazioni, se usati bene, diventano importanti anche quei mezzi che troppe volte vediamo solo in modo sbagliato e diseducativo. Non voglio esagerare aggiungendo fatti sull’autista perlomeno alcolista e alla ditta che ha dato il pullman in mano a chi aveva precedenti di questo tipo, ma voglio solo dire, almeno per una volta “evviva il telefono” e ancora una volta “evviva i ragazzi” i quali, come dicevo in radio, sono più bravi, più buoni e più svegli di noi adulti.
Alla loro maniera hanno smentito un sondaggio scientifico che dichiarava, con sicurezza altrettanto scientifica, che l’amicizia non era di questo mondo!


Don Antonio Mazzi