BUONA SCUOLA A TUTTI!

14/09/2016

Cari ragazzi,
ricomincia la scuola e, come il solito, ricominciano i sospiri delle mamme, le parolacce vostre, le antipatie degli insegnanti. E tutti noi, trascinati da questo fiume in piena, ci lasciamo andare ai malcontenti, al Governo che sulla scuola si impegna poco e altre cento cose poco allegre.
Io vorrei invece, darvi una spinta verso la serenità, l’impegno vero, il bisogno che avete (e abbiamo) di cultura e di formazione. Buona parte del disagio lo dovete sanare e risolvere voi. Ricordate che questo è il periodo più delicato e strategico della vostra vita. Non buttatelo.
E, scusate, se vi mando alcuni messaggi che certamente già conoscete ma, come dicono a scuola, “ripetita iuvant”. Eccoli. è un semplice decalogo.

  • Cercatevi amici, coetanei veri, impegnati, limpidi. Evitate i bulli, i doppiogiochisti, i violenti.
  • Difendetevi dalle infinite trappole nascoste nei computer, in facebook, nei telefonini, nell’azzardo.
  • Confidatevi tanto e bene con il papà. Non tenetevi segreti più pesanti di voi. (L’adolescenza è il tempo dei padri).
  • Affrontate qualche avventura solidale. Alimentate passioni positive.
  • Imparate a suonare uno strumento. C’è una chitarra nel vostro dna che aspetta di essere pizzicata.
  • Esercitate qualche sport atletico che dia disciplina e armonia al vostro corpo e al vostro spirito.
  • Nei tempi liberi, dopo aver fatto i compiti e aver ripassato la lezione per il giorno dopo, frequentate attivamente qualche associazione di volontariato.
  • Date significato al vostro divertimento. Divertitevi evitando sballi e trasgressioni idiote. Trascorrere un pomeriggio o una sera in biblioteca non è una fesseria.
  • Alla vostra età scoprite la dimensione spirituale. Cercate Dio e non farete fatica a trovarlo. Pregatelo, annusatelo, fatelo arrabbiare, strattonatelo, piangete con lui (per il quattro ingiusto!). Dio c’è e vi ama così.
  • Siate felici di essere minoranza. Sono sempre state le minoranze a cambiare il mondo.

Ricordatevi una cosa: ci sono tempi nei quali i padri salvano i figli e tempi nei quali i figli salvano i padri. Siamo nei secondi tempi. Capisco che portare i padri sulle spalle non sia un esercizio da palestra. Ma potete aggiungerlo.
Ho finito. Sono contento di aver avuto l’occasione di mandarvi un messaggio positivo e sereno. Vi auguro buon anno scolastico e, se riuscite, fate sorridere un po’ di più i vostri insegnanti. Ciao a tutti.

Don Antonio Mazzi