17/05/2016

In un recente rapporto risulterebbe che il 48% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni non leggerebbe alcun libro, tranne quelli scolastici. Ho sempre creduto poco alle ricerche e ai rapporti, soprattutto quelli riguardanti i nuovi ragazzi.
Vivendo da più di 50 anni in mezzo a loro, ventiquattro ore al giorno, intuisco le provocazioni, le dichiarazioni rompianima, le assurdità beatamente masticate e digerite tra le sconvolte descrizioni imbottite di preconcetti e di spaventi gratuiti, raccontati dagli adulti.
Credo fortemente nella povertà educativa, invecchiata da decine di anni e, ancor di più, credo nell’ignoranza di una scuola che fa l’impossibile perché i nostri figli fuggano non dai libri ma da quanto c’è o ci dovrebbe essere di cultura, di riflessione, di spessore politico, poetico, artistico e filosofico.
Ho citato subito la scuola perché è da lì che parte il grande vuoto della nostra Italia. L’allergia alle ore di biblioteca, il costo assurdo dei libri, il pochissimo tempo dedicato ai forum letterari, la mancanza totale di incontri con uomini carichi di esperienza, saggezza, sofferenza, follia positiva, hanno portato a questi risultati sia al sud che al nord.
Comunque se leggessimo più libri, non è detto che vi sarebbe meno povertà educativa. Per me, da sempre, il peso minimo dato all’educazione è il pericolo più grande che sta correndo non solo l’Italia, ma l’Europa intera.
E poi, siamo tanto sicuri che leggendo i romanzi e i libri prodotti negli ultimi anni, porteremmo a casa quello spessore e quella coscienza dignitosa, utile ad un popolo dichiarato civile più dai soldi che ha che dai pensieri che fa?
Non vorrei farvi ridere ma è ancora De Amicis, Rodari, Collodi, Maraini, Fedro, Andreoli, Olmi e Faletti che io consiglierei ai giovani. Fermo restando che se i professori spiegassero bene Dante, Manzoni e Dostoevskij, durante le ore di scuola, non credo che creerebbero un vuoto educativo pazzesco.
Fatemi passare oltre. Domandiamoci dove vanno le migliaia di macchina che ogni domenica, ogni week end, riempiono le strade. Se credo alle ricerche che dicono che il 69% dei nostri figli non ha mai visto un sito archeologico, e che il 55% non ha mai visitato un museo, permettete che mi chieda quali genitori hanno. Vanno tutti in pizzeria, a Gardaland, in spiaggia?
Invece di sparare statistiche contro i giovani, non è giunto il momento di spararci, noi adulti, qualche domanda pesante e ingloriosa?

Don Antonio Mazzi